Capire cosa succede
I disturbi psicosomatici interessano la complessa relazione tra corpo e mente. Sono piuttosto diffusi nella popolazione generale anche se poco riconosciuti, anche dagli addetti ai lavori. Per questo, il paziente si trova talvolta a consultare una serie infinita di specialisti senza ottenere una risposta soddisfacente. Addirittura, spesso la risposta è che non c’è nessun problema a livello fisico, nonostante i sintomi riguardino proprio il corpo e persistano nel tempo. Senza un opportuno inquadramento, il rischio di andare incontro all’etichetta di “malato immaginario” è una prospettiva frequente e terribile, che genera nella persona che soffre di tali disturbi un grande senso di impotenza, frustrazione ed abbandono.
Recentemente, l’attenzione per questo tipo di disturbi è aumentata ed è stata inserita una nuova sezione dedicata ad essi nel manuale utilizzato comunemente in psichiatria ed in psicologia clinica per fare diagnosi di malattia. Inoltre, è da alcuni decenni disponibile una classificazione che consente di formulare la diagnosi di sindromi psicosomatiche in modo molto dettagliato. Si tratta dei Diagnostic Criteria for Psychosomatic Research, revisionati recentemente. Per saperne di più è possibile leggere questo articolo scientifico. Secondo questa classificazione, i disturbi psicosomatici sono ascrivibili a quattro grandi aree: la reazione allo stress, il comportamento di malattia, le manifestazioni psicologiche (che possono anche influenzare condizioni mediche esistenti) ed alcuni tratti di personalità che possono favorire la comparsa di sintomi psicosomatici o possono essere ad essi associati.
Trovare un aiuto
– Possibili Terapie
La psicoeducazione e la psicoterapia sono interventi spesso di prima scelta nelle sindromi psicosomatiche. In alcuni casi può essere necessario un supporto farmacologico (ad esempio alcune benzodiazepine). La terapia esplicativa e la psicoterapia cognitivo-comportamentale sono preferibili. La psicoeducazione consente una conoscenza approfondita dei propri sintomi. La terapia esplicativa consente di conoscere i meccanismi alla base di essi. La psicoterapia cognitivo-comportamentale favorisce la consapevolezza nel riconoscimento delle proprie emozioni e propone tecniche di gestione emotiva per fronteggiare i sintomi e i fattori ambientali che possono concorrere al mantenimento di essi. Può essere indicata anche la psicoterapia breve per il benessere psicologico .
– Possibili figure professionali da interpellare
È importante la collaborazione tra varie figure specializzate, quali il medico di base, da cui spesso il paziente si reca in prima istanza, lo psichiatra, che si occuperà dell’eventuale terapia farmacologica e della gestione dei sintomi somatici, e lo psicoterapeuta, che si occuperà del percorso psicologico di sostegno e psicoterapico.
– Strumenti di auto-valutazione
Per capire se si soffre di un disturbo psicosomatico può essere utile completare l’intervista relativa ai Diagnostic Criteria for Psychosomatic Research (DCPR) presso il nostro Centro. Per un primo screening può essere utile consultare la SomatoSensory Amplification Scale, CLICCANDO QUI e la Toronto Alexithymia Scale, CLICCANDO QUI.
Riferimenti bibliografici
Fava GA, Cosci F, Sonino N. (2017). Current Psychosomatic Practice. Psychotherapy and Psychosomatics. 86(1):13-30. link alla pagina
Cosci F, Guidi J, Balon R, Fava GA. (2015). Clinical Methodology Matters in Epidemiology: Not All Benzodiazepines Are the Same. Psychotherapy and Psychosomatics. 84(5):262-264. link alla pagina