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Disturbo di panico

Capire cosa succede

Il Disturbo di Panico si caratterizza per la presenza di attacchi di panico, per una preoccupazione costante che gli attacchi possano ripetersi e per una conseguente alterazione del comportamento quotidiano.
L’attacco di panico è un episodio di ansia acuta e di breve durata, circoscritto nel tempo. I sintomi caratteristici di un attacco di panico sono molteplici e possono essere sia psichici che fisici. Dal punto di vista fisico, si possono avere palpitazioni, senso di oppressione al petto, respirazione accelerata, sensazione di soffocamento, sudorazione, vampate di caldo o di freddo, nausea, tremori, formicolii, ed altri. Dal punto di vista della percezione, può essere sperimentato un senso di distacco (di non familiarità) da se stessi o dall’ambiente circostante, un’alterazione della vista, senso di sbandamento. Queste manifestazioni sono inoltre accompagnate da manifestazioni psichiche come la paura di morire oppure di svenire o di perdere il controllo o di impazzire. Spesso il paziente può avvertire la sensazione di una minaccia o catastrofe incombente. Chi soffre di ansia tende ad evitare o fuggire dalle situazioni in cui ha sperimentato il panico. L’allontanarsi dalla situazione legata al panico, inizialmente attuato in modo occasionale, può diventare un comportamento sistematico, limitando grandemente la libertà e l’autonomia delle persone ed impedendo alle stesse di svolgere le proprie attività quotidiane. Il disturbo di panico può essere anche connotato da altre manifestazioni cliniche apparentemente di minor importanza ma che in realtà contribuiscono a mantenerlo attivo fra un attacco e l’altro. Fra queste, la paura della paura, l’ansia anticipatoria, la paura per la propria salute, ed altre.

La ricerca scientifica suggerisce che durante l’attacco di panico vi sia un’iper-attivazione del sistema nervoso autonomo di tipo simpatico responsabile della risposta “attacco-fuga” pur non trovandosi in una situazione di reale minaccia. Così, ad esempio, l’aumento del battito cardiaco e della frequenza respiratoria permettono una maggiore ossigenazione dei tessuti muscolari, preparandoli a combattere o fuggire. Allo stesso tempo sono inibite le attività dell’organismo non necessarie ad affrontare un pericolo (ad es. i processi digestivi). Ciò che abitualmente avviene durante un attacco di panico è che le stesse sensazioni di ansia sono interpretate come minacciose e pericolose, rinforzando l’intensità iniziale della risposta attacco-fuga. Quindi, il crescendo di sensazioni ansiose viene considerato una conferma della propria iniziale percezione di pericolo, instaurando una escalation di ansia che può arrivare all’attacco di panico vero e proprio. La letteratura scientifica ha mostrato anche marcatori biologici e clinici del panico, per una lettura approfondita, cliccare qui.

Trovare un aiuto

– Possibili Terapie

La letteratura scientifica mostra che il disturbo di panico può essere gestito farmacologicamente (con alcune benzodiazepine o alcuni farmaci antidepressivi) oppure con la psicoterapia. In particolare, la psicoterapia cognitivo-comportamentale ha dimostrato la maggiore efficacia negli studi effettuati sul lungo termine, in quanto consente di neutralizzare il circolo vizioso del panico attraverso una nuova percezione delle sensazioni ansiose ed attraverso una maggiore capacità di gestire i pensieri associati all’ansia. Può essere utilizzata come terapia di seconda scelta, la terapia breve per il benessere psicologico (per saperne di più è possibile leggere qui o visitare la pagina web www.well-being-therapy.com).

– Possibili figure professionali da interpellare

Una valutazione iniziale da parte del medico psichiatra è fondamentale per inquadrare il caso e, se opportuno, impostare una terapia farmacologica. Di fondamentale importanza è lo psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo-comportamentale che aiuta il paziente ad acquisire quelle abilità che gli fanno gestire le esperienze di ansia in modo autonomo ed efficace.

– Strumenti di auto-valutazione

Data la molteplicità delle manifestazioni ansiose presenti durante un attacco di panico e la variabilità con cui si presentano da persona a persona, è importante valutare presenza ed intensità di ciascun sintomo. Uno strumento adatto a questo scopo è la “Panic Symptom List”, una lista di sintomi caratteristici dell’attacco di panico che il paziente compila autonomamente quando ha l’attacco di panico. In questo modo, sarà possibile attuare un intervento specifico per ciascuna persona e valutare l’efficacia dello stesso nel tempo. La scala è consultabile CLICCANDO QUI.

Riferimenti bibliografici

Cosci F. (2020). Well-Being Therapy in Anxiety Disorders. In: Kim YK. (eds) Anxiety Disorders. Advances in Experimental Medicine and Biology, vol 1191. Springer, Singapore. link alla pagina

Cosci F, Mansueto G. (2019). Biological and Clinical Markers in Panic Disorder. Psychiatry investigation. 16(1):27–36. link alla pagina

Nardi AE, Machado S, Almada LF, Paes F, Silva AC, Marques RJ, Amrein R, Freire RC, Martin-Santos R, Cosci F, Hallak JE, Crippa JA, Arias-Carrión O. (2013). Clonazepam for the treatment of panic disorder. Current Drug Targets. 14(3):353-364. link alla pagina