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ANSIA di cosa si tratta? 

La parola “ansia” è certamente tra le più diffuse ed impiegate del nostro tempo, assumendo così una varietà di significati veicolanti esperienze, psicopatologiche e non, anche molto diverse tra loro.

Così, se certamente tutti quanti possiamo dire di aver fatto esperienza dell’ansia, è allo stesso tempo vero che all’interno dell’ambito psicopatologico questo termine assume un significato ben preciso con il quale sono indicate una serie di reazioni cognitive, fisiologiche ed emotive integrate tra loro, che si attivano a fronte della percezione (accurata o meno) di un pericolo.

In particolare, a seguito dell’avvenuta percezione di una minaccia, il nostro sistema nervoso periferico attiva quella che viene chiamata “risposta attacco/fuga”, che prepara l’organismo ad evitare il pericolo o, laddove non sia possibile, ad ingaggiare una lotta con esso. Ecco quindi che il nostro corpo si prepara all’azione, aumentando il battito del cuore ed il ritmo della respirazione, pompando maggiore sangue ai distretti muscolari di braccia e gambe, dilatando le pupille. Allo stesso tempo sono sospese tutte le funzioni corporee non necessarie alla sopravvivenza e non utili ad affrontare un pericolo, come la digestione.

Parallelamente a queste risposte fisiologiche, avvengono reazioni anche sul piano cognitivo: l’attenzione si focalizza sulla minaccia e la memoria può ricordare episodi più o meno simili a quello presente, con lo scopo di replicare ciò che ha funzionato in passato. I pensieri possono farsi rapidi, susseguendosi velocemente l’uno all’altro in una rapida analisi della situazione. Con questo tipo di risposta, l’intero nostro organismo si prepara ad agire, attraverso una modalità che nel corso della storia evolutiva si è rivelata utile per affrontare i pericoli dell’ambiente circostante. Ansia e paura risultano così esperienze emotivi affini, sebbene non identiche.

Nella paura ciò che temiamo è ben definito ed imminente, quando sperimentiamo ansia anticipiamo invece un pericolo facendo una previsione su uno scenario che risulta per questo più vago ed indefinito. La vaghezza della minaccia è un aspetto che può contribuire ad aumentare la percezione di pericolo e a sottostimare le nostre capacità di affrontarlo. A questo proposito, possiamo indicare che il livello di ansia risulterà tanto maggiore quanto maggiore è stimata la pericolosità di un evento e la sua probabilità di accadimento e tanto minore è stimata la capacità di fronteggiarlo o di sopportarne le conseguenze.

L‘ansia è una reazione di tipo fisiologico e adattivo che, entro certi livelli, può incrementare la performance, attraverso una “accensione” di mente e corpo sulla situazione da affrontare. Tuttavia l’attivazione ansiosa può anche risultare eccessiva e persistente, ostacolando il normale funzionamento sociale e lavorativo della persona. In questi casi l’ansia diventa patologica ed è opportuna una valutazione clinica per stabilire la diagnosi, se appropriata, e l’eventuale conseguente intervento.