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VALUTARE I SINTOMI DI ASTINENZA: L’INTERVISTA “DID-W1”

I sintomi di astinenza da psicofarmaci non si presentano in modo uniforme e stabile nel tempo ma sono eterogenei e diversi da persona a persona.

Proprio per questo una buona pratica  è quella della valutazione individuale (Cooper et al., 2023). Il primo passo per poter affrontare tali sintomi è accertarne presenza e tipologia, differenziandoli invece da un eventuale ricaduta di malattia.

La persona che prende contatto con il nostro centro perché ha sintomi astinenziali da riduzione/sospensione di psicofarmaci, in particolare antidepressivi, inizierà un processo diagnostico attraverso colloqui clinici e specifici strumenti di valutazione, che consentiranno di arrivare a una diagnosi finale per impostare il percorso terapeutico.

All’interno di tale processo, uno degli strumenti impiegati in caso di astinenza da riduzione o sospensione di SSRI o SNRI è la “Diagnostic Clinical Interview for Drug Withdrawal 1 SSRI and SNRI”, indicata con l’acronimo “DID-W1” (Cosci et al., 2018). Si tratta di un’intervista clinica, divisa in moduli, che permette di distinguere tra le diverse sindromi di astinenza da riduzioen/sospensione di SSRI/SNRI.

Tale valutazione sintomatologica è basata sul lavoro di Chouinard e Chouinard (2015) e di Cosci e Chouinard (2020), che ha permesso di delineare una nuova classificazione delle sindromi di astinenza da riduzione o sospensione di SSRI/SNRI suddivisa in nuovi sintomi di astinenza (nuovi sintomi rispetto all’episodio di malattia iniziale), sintomi da rebound (ritorno dei sintomi iniziali di malattia con maggiore intensità) e disturbo persistente da post-astinenza (protrarsi di nuovi sintomi di astinenza e di sintomi da rimbalzo).

La necessità di una valutazione di questo tipo risiede sia nella corretta individuazione dei sintomi astinenziali, sia nell’importanza di distinguere tra sintomi di astinenza e ricaduta di malattia. Inoltre, l’intervista consente di accertare la presenza di nuovi sintomi psicologici risultanti da precedenti trattamenti farmacologici (un aspetto noto come comorbidità iatrogena).

La DID-W1 è la prima intervista diagnostica che permette di identificare e differenziare tra loro i sintomi di astinenza da riduzione o sospensione di SSRI o SNRI, rivestendo così un ruolo di primo piano sia dal punto di vista clinico e terapeutico.

Cooper RE, Ashman M, Lomani J, Moncrieff J, Guy A, et al. (2023) “Stabilise-reduce, stabilise-reduce”: A survey of the common practices of deprescribing services and recommendations for future services. PLOS ONE 18(3): e0282988. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0282988

Cosci F, Chouinard G, Chouinard VA, Fava GA. (2018). The Diagnostic clinical Interview for Drug Withdrawal 1 (DID-W1) – New Symptoms of Selective Serotonin Reuptake Inhibitors (SSRI) or Serotonin Norepinephrine Reuptake Inhibitors (SNRI): inter-rater reliability. Rivista di Psichiatria. 53(2):95-99

Chouinard G, Chouinard VA. New Classification of Selective Serotonin Reuptake Inhibitor Withdrawal. Psychother Psychosom 2015; 84(2):63-71. DOI: 10.1159/000371865

Cosci F, Chouinard G. Acute and Persistent Withdrawal Syndromes Following Discontinuation of Psychotropic Medications. Psychother Psychosom. 2020;89(5):283-306. doi: 10.1159/000506868.

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Sospensione farmacologica: indagine e confronto tra i servizi esistenti nel mondo

Il sistema sanitario inglese ha recentemente individuato come area di attenzione per la salute pubblica i sintomi di astinenza derivanti dalla sospensione di farmaci, tra cui ad esempio antidepressivi e benzodiazepine.

In particolare, è stata chiaramente esplicitata la necessità di predisporre specifici centri per affrontare i problemi di dipendenza da farmaci precedentemente prescritti. Questo ambito di intervento è infatti ancora poco strutturato e sono tuttora in fase di definizione le relative linee guida.

Proprio con lo scopo di individuare le “best practices” cui fare riferimento per la riduzione ed eventuale sospensione dei farmaci, Cooper e collaboratori hanno svolto la prima indagine scientifica finora condotta per mettere a confronto metodi di valutazione e intervento tra i servizi esistenti per la dismisisone degli psicofarmaci, individuando in tutto il mondo tredici strutture o servizi dedicati.

CsP Alas è stato uno tra i servizi inclusi nell’indagine compiuta – l’unico esistente nella realtà italiana –  contribuendo a delineare metodi di valutazione e prassi di intervento per la dismissione psicofarmacologica all’interno della comunità medico-scientifica internazionale.

Dall’indagine compiuta sono emerse buone pratiche di intervento, tra le quali in particolare:

– una valutazione iniziale della storia del paziente, relativamente a sintomi, farmaci assunti nel corso della propria vita, tentativi di dismissione e sintomi di astinenza insorti;

– una sospensione psicofarmacologica realizzata in modo graduale, flessibile ed individualizzato;

– un percorso psicologico per affrontare le manifestazioni di astinenza dal farmaco e sviluppare nuove strategie di gestione dei sintomi.

Il lavoro svolto dagli autori della ricerca e la sollecitazione compiuta all’interno della realtà inglese dimostrano la crescente attenzione al tema della sospensione farmacologica, così come la necessità di servizi dedicati a questo ambito di intervento, le cui peculiarità cliniche rendono indispensabile una specifica formazione degli operatori e una metodologia di intervento personalizzata per ciascun paziente.

Cooper RE, Ashman M, Lomani J, Moncrieff J, Guy A, et al. (2023) “Stabilise-reducestabilise-reduce”: A survey of the common practices of deprescribing services and recommendations for future services. PLOS ONE 18(3): e0282988. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0282988